Quando nel 1974 il ct. della nazionale Rinus Michels convocò il trentaquattrenne Jan Jongbloed per il mondiale che si disputò in Germania più di un tifoso in Olanda trasalì.
Quando poi Jongbloed fu schierato titolare nella gara inaugurale dell'Olanda contro l'Uruguay qualcuno pensò che Michels fosse pazzo a preferirlo al più giovane e rampante Piet Schrijvers
Fino a quel mondiale lì, infatti, Jongbloed aveva disputato solo una gara da titolare con la maglia della nazionale olandese e, per di più, parecchi anni prima: nel lontanissimo 1962.
Quando venne richiamato in nazionale per disputare il mondiale di calcio Jongbloed militava nel FC Amsterdam e divideva il suo tempo tra i campi di calcio, gli allenamenti e il suo negozio di tabacchi in quel di Amsterdam.
Il c.t. Michels sapeva bene che quel portiere trentaquattrenne, che giocava rigorosamente senza guanti e che non aveva certo uno stile impeccabile, era proprio quello che gli serviva per far vedere al mondo come funzionava il "Calcio Totale".
E così, nel mondiale 1974, il portiere olandese fu impegnato più come libero aggiunto della sua formazione che come portiere. I guanti non gli servirono poi molto e con quel numero 8 stampato sulle spalle sembrò quasi naturale vederlo sempre lì, al limite della sua area di rigore attendere gli sviluppi delle azioni avversarie. Se quella maglia numero 8 non fosse stata gialla Jan Jongbloed sarebbe veramente sembrato il libero e non il portiere degli orange.
Dopo il 2-0 inflitto agli uruguagi all'esordio e il pareggio a reti bianche con la Svezia l'Olanda sconfisse seccamente la Bulgaria per 4-1. L'unico gol che subì Jongbloed fu in realtà una autorete del compagno di squadra Ruud Krol.
Nella seconda fase del mondiale l'Olanda sconfisse 4-0 l'Argentina mentre a Germania Est e Brasile fu servito in egual modo un secco 2-0.
Quando Jan Jongbloed si presentò tra i pali dell'Olimpiastadion di Monaco di Baviera nel pomeriggio del 7 luglio 1974, giorno della finale contro la Germania Ovest, aveva subito un solo gol in ben 6 partite.
Già da qualche partita, prima di quella disputata quel giorno, in Olanda nessuno rideva più del "Tabaccaio di Amsterdam".
Seppur sconfitta per 2-1 dalla Germania Ovest il passo falso non offuscò minimamente la grande lezione che il c.t. Rinus Michelsm impartì al mondo intero: in quel mondiale nacque il mito dell'Olanda e del suo Calcio Totale. Uno spettacolo nello spettacolo tutto condensato in quel primo minuto di gioco di quella finale mondiale in cui, senza mai far toccare il pallone ai tedeschi (che non sono certi soliti stare con le mani in mano), l'Olanda passò in vantaggio con Neeskens su rigore.
A fermare le avanzate degli avversari ci pensava lui, Jan Jongbloed, "Il Tabaccaio di Amsterdam".
Nel mondiale 1978 in Argentina, con l'austriaco Ernst Happel alla guida degli orange Jongbloed restò a guardia della porta nelle sfide contro Iran (3-0 per l'Olanda) Perù (0-0) e nella sconfitta con la Scozia per 3 a 2.
Nella successiva sfida con l'Austria, valida per il secondo turno, Jongbloed fu sostituito da quel Piet Schrijvers che già l'opinione pubblica voleva titolare nel 1974. L'olanda vinse per 5-1.
Qundi Jongbloed osservò, ancora dalla panchina, i suoi compagni pareggiare 2-2 contro la Germania Ovest nella riedizione (povera) della finale 1974.
Nella gara successiva contro la nostra Italia Jan Jongbloed subentrò a Schrijvers che si infortunò al ventesimo minuto del primo tempo e, di fatto, finì lì il suo mondiale.
La vittoria per 2-1 contro l'Italia proiettò l'Olanda in finale dove ad attenderla c'era l'Argentina padrona di casa.
La finale ARGENTINA -OLANDA che si disputò domenica 25 giugno 1978 è, per me, un po' come la madre di tutte le partite così come riportato nella descrizione iniziale di questo blog e così come ho già scritto nel post: http://allafinedelprimotempo.blogspot.it/2013/09/argentina-olanda-1978-tutti-i-colori.html
Jan Jongbloed chiuse di fatto lì, nel 1978, la sua avventura con la nazionale olandese.
Nel 1984 vide morire in campo suo figlio, pure portiere del DWS Amsterdam, colpito da un fulmine.
Jongbloed continuò a giocare a livello di club fino al 1986 quando, alla veneranda età di 46 anni mentre era in forza alla formazione dei Go Ahead Eagles, decise che era arrivato il momento di smettere.
Jan Jongbloed resterà per sempre nella galleria dei più leggendari. "Il Tabaccaio di Amsterdam": una leggenda nella leggenda.
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