Il 17 dicembre 1989, alle ore 6 del mattino, con un freddo
bestiale, eravamo in quattro in mezzo alla Via Corridoni a festeggiare la
seconda vittoria del Milan nella coppa
Intercontinentale.
La prima coppa intercontinentale i rossoneri la vinsero nel 1969. Non ero
ancora nato.
Ecco quindi che la notte del 17/12/1989 ho vissuto la mia
prima gioia intercontinentale rossonera.
Io, mio fratello, il mio omonimo Mauro Tagliabue e il mitico Alberto Conti eravamo appena
usciti da casa di Danilo Abbondi dopo aver assistito alla sfida tra il MILAN
campione d’Europa e i colombiani del Nacional de Medellin campioni del
sudamerica.
Qualcuno tra voi probabilmente se lo ricorderà anche, le
sfide di coppa Intercontinentale si giocavano a Tokyo quando qui in Italia era notte
fonda. Oltretutto gli sfegatati tifosi giapponesi seguivano la partita facendo
suonare delle trombette che rendevano l’acustica dell’evento sportivo davvero
unica. Chi ha avuto la fortuna di vedere almeno una volta tali partite quel
suono inconfondibile se lo ricorderà ancora.
L’appuntamento era per le 2 del mattino. Mio fratello mi
venne a svegliare per portarmi con lui. Era la gioia dell’evento che arrivava
che non ci faceva avvertire il freddo di quella notte. L’amico Danilo, gran
sfegatato rossonero, ci ospitava per la gran nottata.
Da notare come, dei cinque presenti, quella notte il solo
e mitico Alberto era “neutro”, ossia non tifoso, ma voleva esserci, per il
gusto di esserci.
Da gran studioso di calcio mi ero ben documentato sui
nostri avversari. Una squadra di emeriti sconosciuti dove l’unico elemento
eccezionale era (guarda i casi della vita) il portiere. Rene Higuita era
infatti la stella del Medellin.
Higuita era il prototipo del portiere autenticamente LOCO
(MATTO), per questo in Sudamerica egli era conosciuto solo come “EL LOCO” Lui
batteva i rigori, tirava le punizioni, e difendeva la sua porta più come libero
che come portiere. Egli stazionava infatti sempre sulla lunetta dell’area
grande. Il portiere del Medellin divenne la colonna portante della nazionale
Colombiana che a tratti stupì il mondo per il suo gioco spettacolare ai
mondiali di Italia 90. Altri portieri, dopo di lui, iniziarono a giocare con i
piedi alla ricerca del goal, il paraguayano Chilavert e il messicano Campos
sono i suoi eredi.
La partita si presentava difficile, e così fu. EL LOCO
HIGUITA organizzò un paio delle sue uscite spericolate fuori aria per fermare i
nostri attaccanti (in particolare Van Basten).
Finirono i tempi regolamentari senza che lo 0 – 0 iniziale
fosse variato. La sofferenza dei supplementari durò fino al 119 e penultimo
minuto di gara. A quel minuto corrispose un calcio di punizione che il mitico
Chicco Evani sparò dentro dritto per dritto alle spalle del portiere colombiano. ERAVAMO CAMPIONI DEL MONDO!!!
Scoppiò tutta la nostra gioia… tanta… troppa…
20 anni dopo la prima coppa INTERCONTINENTALE del 1969 era
finalmente arrivato il bis.
(Testo originariamente redatto nell’agosto del 2002)
Nel frattempo sono passati 25 anni … e quella notte resterà indimenticabile.
Nessun commento:
Posta un commento