Visualizzazioni totali

domenica 22 ottobre 2023

LA STRAORDINARIA "FINESTRA TEMPORALE" DEI PORTIERI DI CALCIO

 


Michael Quinn, ex portiere professionista irlandese, ha svolto uno straordinario studio sull'abilità di percezione dei portieri di calcio che è stato recentemente pubblicato sulla rivista scientifica CURRENT BIOLOGY MAGAZINE nel numero uscito lo scorso 9 ottobre.

In collaborazione con l'Università di Dublino Quinn ha condotto questo studio reclutando sessanta volontari,  tra portieri di calcio, giocatori di altri ruoli e altre persone che non giocano a calcio.

Il risultato della ricerca è stato straordinari ed ha evidenziato la migliore capacità percettivo-cognitiva dei volontari che giocano nel ruolo di portiere.

E' risultato che i portieri riescono a meglio elaborare in poco tempo i segnali  visivi ed uditivi rispetto agli altri calciatori di movimento ed alle altre persone in senso generale. 

Sono stati elaborati i differenti tempi di reazione della cosiddetta "finestra temporale", ossia del tempo che trascorre prima che  il cervello elabori  in un unica percezione integrata  i diversi input trasmessi dai diversi sensi.  Ebbene, sulla base dello studio di Quinn e dei suoi collaboratori dell'Università di Dublino è risultato che dei tre gruppi di studio (portieri, giocatori di movimento, altri volontari non giocatori)  gli estremi difensori  hanno evidenziato una finestra di legame temporale più rispetta degli altri due gruppi.

La specificità del ruolo, che richiede l'elaborazione di più dati nel più breve tempo possibile, al fine di evitare la rete da parte dell'avversario è sicuramente l'elemento determinante di questa diversa e più veloce percezione dei portieri. Quando un avversario colpisce la palla il portiere non solo utilizza le informazioni visive per seguirne la direzione ma elabora nel suono attraverso la percezione uditiva un diverso grado di pericolosità del tiro in base alla distanza e alla forza dello stesso, così  il cervello del portiere integra le informazione visive e uditive in una soluzione unica che dovrebbe essere quella ottimale per effettuare il giusto intervento.

Lo studio di Quinn si chiude con un grande punto di domanda: l'autore e i suoi collaboratori si chiedono cioè se queste abilità percettive dei soggetti volontari  erano già preesistenti nei soggetti stessi e li hanno quindi avvicinati ed indirizzati più naturalmente al ruolo occupato oppure se, le stesse abilità si siano sviluppate a seguito di continui stimoli audio-visivi, attraverso cioè allenamento e gare di gioco.

La risposta arriverà da futuri studi.

Questo il link ufficiale per scaricare il file PDF dello studio per chi volesse ulteriormente approfondire l'argomento:

https://www.cell.com/current-biology/pdf/S0960-9822(23)01130-2.pdf




sabato 14 ottobre 2023

BRETT FORREST "QUALCUNO TRUCCO' LA PARTITA DEL SECOLO": LA PIU' GRANDE TRUFFA DELLA STORIA.

 




A volte ritornano.
A volte non se ne sono mai andati.
Gli incubi delle combine e delle truffe nel mondo del calcio non sono una novità.
La triste verità, tuttavia, ci è stata servita in questa  una nuova "bolla" di calcioscommesse che è scoppiata in questi giorni in Italia.
Voci, smentite, conferme, ridimensionamenti ...  è tutto e il contrario di tutto.
Ma di qualsiasi cosa si stia parlando,  potrebbe (il condizionale è obbligatorio) non essere paragonabile con la storia che Brett Forrest narra nel suo libro inchiesta "QUALCUNO TRUCCO' LA PARTITA DEL SECOLO".
Forrest racconta quanto appreso seguendo, passo dopo passo, le indagini di Chris Eaton già direttore dell'Interpol e ora impegnato in veste di capo della sicurezza della FIFA, in una lotta, impari, contro le bande di truffatori di Singapore e di tutto il sud-est asiatico ma anche  dell'est Europa.
E quello che racconta in queste 250 pagine è, esattamente, la più grande truffa mai organizzata nel mondo del calcio.
Gran parte della storia ruota intorno alla controversa figura di Wilson Perumal che, con buona probabilità, può essere considerato il più grande manipolatore di partite e re del  match-fixing mondiale.
Finito diverse volte in galera Perumal è sempre riuscito a sfangarla e, arrivato in Europa,  è riuscito a guadagnare montagne (non in senso figurato) di denaro truccando o tentando di truccare le partite di diversi tornei, comprese gare della F.A. CUP inglese con la ciliegina sulla torta del periodo d'oro in Finlandia a cavallo tra il  2008 e il 2011.
Forrest, nella sua inchiesta,  è riuscito proprio a contattare Perumal in persona ed ha così avuto modo di avere informazioni di prima mano che hanno reso la stesura del libro una sorta di  "bignami" delle truffe.
Partendo da come sia possibile guadagnare cifre astronomiche da un anonimo e insignificante match amichevole del  26 marzo  2011  tra le nazionali di Kuwait e Giordania  Forrest mette in rassegna tecniche, trucchi e modalità con le quali, dalle tribune stesse dello stadio dove si gioca la gare, partano i "segnali" che determineranno poi il "risultato" finale del match che più aggrada coloro i quali hanno scommesso su questa gara.
Tutto sembra incredibile soprattutto alla luce del fatto che, tutto ciò, avveniva (e avviene)  alla luce del sole, sotto il naso di quelli che (pace loro) dovrebbero contrastare questi fenomeni.
Non ringrazierò mai abbastanza quel mio caro amico che mi ha regalato questo libro e che, di fatto, mi ha guidato in questo labirinto che è il "match-fixing".
Osservo sempre con curiosità e vado cercando per tutti i campionati d'Europa quelle partite che, alla fine del primo tempo, dicono sul tabellone dello stadio  3-0 o 0-3 e  poi, alla fine, immancabilmente arrivano all'incredibile  3-3  finale.
Dalla terribile notte di Istanbul del 25 maggio 2005, da quel 3-0  a favore del mio Milan  che poi venne raggiunto dagli inglesi del Liverpool  sul 3-3, questo risultato finale mi ha sempre ossessionato.
L'ho ritrovato in questi tempi moderni, allorché ho direttamente constatato che proprio questi 3-3 in modalità descritta nonché improbabili 4-3 o 3-4 potrebbero essere la  spia dell'anomalia ... con buona pace del calcio, quello con la "c" minuscola.
Finché la palla continuerà a rotolare su campi dove più forte della stessa scorrono fiumi di denaro ci sarà sempre chi tenterà di indirizzare il risultato a piacimento, sempre con la complicità di qualcuno che, all'atto pratico, farà in modo che così sia.
Amen. 

















ALBERTO COLOMBO E LA VIA JOSE' DA SETUBAL: STORIA DI UNA PASSIONE VERA.

 




Tutta la sua passione per l'allenatore portoghese Josè Mourinho, nata ai tempi del famoso "triplete" con l'Inter,  l'amico Alberto Colombo, detto "Ciapin", ha pensato bene di renderla pubblica dedicandogli, di fatto, la via del comune di Robbiate, dove abita.
Una iniziativa assolutamente fuori dall'ordinario e sintomo, chiaro, di quella sana e unica Folle Passione  per il Calcio che è propria di tutti noi "Calcio-romantici" del Bel Tempo Che Fu.
Ho conosciuto Alberto in occasione della "reunion" delle vecchie glorie del Cabiate Calcio da lui stesso  organizzata in collaborazione con altri amici e, subito ho capito di trovarmi di fronte ad un grandissimo appassionato di Calcio, una storia vissuta sul campo da calciatore e poi da allenatore.
Ci divide, inesorabilmente, la fede calcistica che ci vede seduti sulle due sponde opposte del naviglio milanese, ma ci accomuna, per certo, la Passione "maiuscola"  per il Calcio.
Così quando ho approfondito la conoscenza e ho preso visione della via intitolata all'allenatore portoghese ho detto subito ad Alberto che questa "Gemma" di Passione l'avrei trascritta qui sul mio blog.
Dietro questo gesto di amore vero di Colombo per Mourinho  ho trovato la stessa passione dell'amico Shahan Petrossian che da Los Angeles cura il sito miglior sito di memorie e memorabilia del calcio (Soccernostalgia) oppure, ancora, la stessa dedizione con cui l'amico Marco De Polignol cura la pagina dei fan dello storico Guerin Sportivo su Facebook o ancora la mia stessa passione per i portieri che l'amico Javier Sanz  da Madrid ha raccolto in due splendidi libri.
Insomma, ognuno di noi "Calcio-Romantici"  esprime il proprio amore per il nostro amato sport in maniere differenti ma questa di Colombo, devo dire,  è una di quelle iniziative che lasciano a bocca aperta e che in tanti anni non avevo mai visto.
Sarebbe bello che qualcuno facesse sapere a Josè Mourinho che, oltre alla via a lui intitolata nella sua città natale, Setubal, c'è un'altra  strada che porta il suo nome in quel di Robbiate,  provincia di Lecco, là dove le vie del Signore sono infinite e capita che dopo Vicolo Mughetto a tinte neroazzurre inizi la Via Josè da Setubal.
Storie di Un Altro Calcio.
Il Nostro.

(Alberto Colombo "Ciapin")