Durante il volo che da Milano ci portava a Lisbona, nel settembre del 2000, ebbi l'occasione di scambiare qualche parola con un ragazzo portoghese che rientrava in patria dopo un viaggio di lavoro in Italia.
Ovviamente si parlò di calcio.
Erano appena terminati i campionati europei che videro la Francia sconfiggere in finale i nostri azzurri.
In semifinale i francesi sconfissero proprio i portoghesi in una sfida che fu ad altissima tensione.
La conversazione andò concentrandosi sul portiere portoghese Vitor Manuel Martins Baia, semplicemente detto Vitor Baia.
Con mia somma sorpresa il mio interlocutore si disse perplesso sulle prestazioni di Vitor Baia.
Ricordo che mi disse che secondo lui il portiere portoghese era più attento a non spettinarsi, a non mettere fuori posto un capello, piuttosto che a concentrarsi sui palloni che arrivavano nei pressi della sua area di rigore.
Il mio parere fu, invece, diametralmente opposto.
Rimarcai, quindi, la mia personale convinzione: cioè che se il Portogallo era arrivato sin alle semifinali parte del merito era senz'altro anche dell'esperto portiere.
Sul fatto che il nostro fosse sempre regolarmente ben pettinato non c'erano dubbi.
Una carriera, quella di Manuel Vitor Baia, vissuta sull'asse Porto-Barcellona-Porto.
E' uno dei pochi giocatori ad aver vinto i tre maggiori tornei continentali europei: la Champions League con il Porto nel 2004, la Coppa delle Coppe con il Barcellona nel 1997, e la Coppa Uefa con il Porto nel 2003.
Se a questo aggiungiamo che ha vinto anche la Coppa Intercontinentale, sempre con il Porto, nel 2004 ed è stato calciatore dell'anno in Portogallo nel 1989 e nel 1991 oltre ad essere nominato miglior portiere Uefa per l'annata 2003/2004 dopo aver vinto scudetti a ripetizione (10) con il Porto e uno in Spagna con il Barcellona ... ecco che abbiamo messo insieme la certezza di aver avuto a che fare con un campione vero.
Quando nel giugno del 2004 Vitor Baia non venne convocato dal tecnico brasiliano Felipe Scolari per disputare la fase finale del campionato europeo (che si svolse proprio in Portogallo) ci fu una seria contestazione dei tifosi portoghesi: il portiere era infatti in un grandissimo stato di forma, e sarebbe sicuramente risultato utile alla causa portoghese.
L'avventura con la nazionale portoghese si concluse per Vitor Baia con il mondiale nippo-coreano del 2002, dopo aver collezionato ben 80 presenze.
Comunque la si voglia pensare, Manuel Vitor Baia è stato, di fatto e senza dubbio, uno dei più grandi portieri della storia del calcio lusitano.
Che fosse sempre ben pettinato era un dettaglio certo parte del personaggio: Vitor Baia era un Rodolfo Valentino prestato al mondo del calcio.
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