Visualizzazioni totali

sabato 8 novembre 2014

Henry Francillon e la leggenda di un portiere haitiano in Baviera


Quella del portiere haitiano Henry Francillon è una di quelle favole che, senza lieto fine, vengono dimenticate troppo presto e restano solo nella memoria di chi l'ha vissuta in "presa diretta" o (come nel mio caso) ha avuto la fortuna di leggere molte riviste di calcio stampate in Germania.
Quando la piccola Haiti debuttò nel mondiale di calcio disputatosi in Germania nel 1974 contro l'Italia di Ferruccio Valcareggi  tra i suoi pali c'era un gigante di nome Henry Francillon.
Per tutto il primo tempo gli attaccanti azzurri spedirono palle verso la porta di Haiti. 
Ma Francillon parò tutto. Sembrò quasi surreale. Quel portiere in  maglia gialla si impadroniva di ogni pallone scagliato contro la sua rete. Magari non con lo stile più ortodosso. Ma dannatamente efficace.
Alla fine del primo tempo il risultato era inchiodato, sorprendentemente, sullo 0 a 0.
Nella ripresa Haiti passò inaspettatamente in vantaggio con un gol "storico" dell'attaccante Emmanuel Sanon. Quel gol mise fine, dopo  1.142 minuti all'imbattibilità del nostro Dino Zoff tra i pali della nazionale.
Tra un miracolo e l'altro Francillon riuscì a mantenere inviolata la sua porta fino al 52° minuto quando l"abatino" Gianni Rivera siglò la rete del pareggio azzurro. 
L'Italia poi segnò ancora con un tiro deviato di Benetti e una rete di Anastasi.
La prestazione di Francillon fu superlativa e, nonostante i 3 gol subiti, il portiere fu il migliore in campo tra i suoi.
Nelle successive sfide mondiali con  Polonia e Argentina Francillon subì altre 11 reti, 7 dai polacchi e 4 dagli argentini.
Ciò nonostante il portiere di Haiti si guadagnò, sul campo, la fiducia del club tedesco di seconda divisione del Monaco 1860 che, proprio al termine di quel mondiale, lo ingaggiò.
Un sogno incredibile.
Un portiere haitiano tra i pali della seconda squadra della Baviera.
L'avventura,  o meglio, la favola di Francillon a Monaco non ebbe tuttavia  un  lieto fine.
Il freddo della Baviera e una serie di difficoltà legate alla lingua e allo stile di vita tedesco ostacolarono, non poco, l'inserimento di Francillon.
Dopo una stagione con sole 6 presenze da titolare divise tra campionato (5 gare)  e coppa nazionale(1 gara), nel giugno del 1975 Henry Francillon ritornò nella sua Haiti.
La favola di Francillon resterà, per sempre, negli annali e nei manuali della Zweite Bundesliga.
E resterà anche nella memoria di chi ama quel calcio di un tempo che fu ... che aveva la forza di regalare "sogni" e, comunque andava finiva spesso in "poesia".



Nessun commento:

Posta un commento