Fu il rituale scaramantico che accompagnò la Francia alla vittoria del suo primo titolo mondiale nel 1998.
Prima dell'inizio della gara il libero della formazione francese Laurent Blanc baciava la testa pelata del suo portiere, Fabien Barthez, e così la Francia, partita dopo partita, puntualmente avanzò fino ad arrivare in finale.
Tuttavia, proprio in occasione della semifinale contro la Croazia del 8 luglio 1998 il libero francese venne espulso per un fallo di reazione e così il 12 luglio quando si giocò la finale contro il Brasile il rito propiziatorio del bacio non poté consumarsi giacché Laurent Blanc venne squalificato.
Nonostante il mancato rituale del bacio la formazione dei galletti francesi schiantò i brasiliani per 3-0 e con sole 2 reti al passivo in tutto il torneo, si confermò la squadra migliore al mondo.
(Scontro tra Barthez e Ronaldo nella finale mondiale 1998)
Così, nell'immaginario collettivo, quel bacio di Blanc sulla testa pelata di Barthez ha consacrato alla gloria eterna del calcio entrambi questi due giocatori.
Eppure io quel Fabien Barthez imparai a conoscerlo bene molto tempo prima...
Prima della pelata, quando ancora aveva tutti i suoi capelli e, con successo, difendeva la porta dell'Olympique Marsiglia.
Come dimenticare, per noi rossoneri, la triste finale di Champions League 1992/1993 che si disputò il 26 maggio 1993 tra il Milan e il Marsiglia ?
Tra i pali dei francesi c'era lui: Fabien Barthez. Ma allora non esibiva ancora la pelata che di lì ad un quinquennio divenne celebre in ogni angolo del mondo.
Fabien Barthez, così come lo conobbi allora, sulle pagine di France Football era così:
In quel mondiale di Francia 1998 Barthez guadagnò la maglia di titolare della porta francese al posto di Bernard Lama portiere che, a parere di chi scrive, non era certo di valore inferiore.
La gloria calcistica arrise ancora a Barthez nel Campionato Europeo di calcio del 2000 quando la Francia sconfisse in finale con il rocambolesco "golden goal" la nostra Italia.
La rivincita, e che rivincita, sarebbe arrivata nel mondiale tedesco del 2006: in quell'occasione lì. dopo aver visto Barthez vincere la Champions contro il mio Milan e l'Europeo contro l'Italia la lotteria dei rigori consegnò a noi azzurri la Coppa del Mondo di Calcio.
Quella sera del 9 luglio 2006 a Berlino gli dei del calcio non guardarono "in testa" il portiere francese e così, pelata o non pelata, la storia di gloria calcistica di Barthez finì in quella notte lì.
(Fabien Barthez e il Mondiale 1998)
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