E' solo con l'edizione del Campionato Mondiale di Calcio che si disputò negli USA nel 1994 che viene istituito il premio destinato al miglior portiere del Torneo.
Il premio inizialmente intitolato alla memoria del russo Lev Jascin - unico portiere al mondo ad aver vinto il Pallone d'Oro - dal 2010 è chiamato "Il Guanto d'Oro".
Partendo dalla prima edizione della Coppa del Mondo, allora chiamata Coppa Rimet, nel 1930 e fino a quel mondiale americano del 1994 a decretare il miglior portiere della rassegna iridata erano in buona sostanza gli inviati della carta stampata, i giornalisti, che arrivavano a seguire le partite da ogni parte del mondo.
Spesso ci si trovò lontani dall'uniformità di giudizio che invece ora è assicurata dall'attribuzione "ufficiale" del premio.
Quella che segue è una riproposizione della selezione dei migliori interpreti di questo ruolo per ogni edizione disputata della Coppa Rimet partendo dalla prima edizione di Uruguay 1930 sino alla nona ed ultima edizione di Mexico 1970.
Un carrellata di nomi e volti, di eroi che il tempo ha consacrato nell'Olimpo del Calcio: i portieri della "Diosa" la leggendaria Coppa Rimet.
COPPA RIMET 1930.
Il miglior portiere del mondiale
1930 è lo jugoslavo Milovan Jaksic il quale pur incassando sei gol nella semifinale
contro l’Uruguay padrone di casa riuscì con straordinarie parate a fermare i
formidabili giocatori brasiliani nei quarti di finale consentendo così alla sua nazionale di
arrivare a giocarsi l’accesso alla finale. Riflessi felini una straordinaria
agilità e un notevole colpo d’occhio erano
le sue caratteristiche fondamentali.
(Milovan Jaksic - Jugoslavia)
COPPA RIMET 1934
Il mondiale 1934 fu la vetrina
del leggendario portiere spagnolo Ricardo Zamora, detto “El Divino”. Il
portiere delle furie rosse risultò determinante in più occasioni. Il 31 maggio
1934, nella prima sfida valida per i quarti di finale con l’Italia padrona di
casa, “El Divino” subì la rete del pareggio di Ferrari che porterà le
squadre sul definitivo 1 a
1 con ripetizione dell’incontro il
giorno successivo. Il primo giugno tuttavia la Spagna si presentò in campo
senza il suo imbattibile e leggendario portiere. Storie a metà tra mito e
leggenda narrarono di un “interessamento” del Duce affinché gli spagnoli nella
ripetizione dell’incontro giocassero senza Zamora. La realtà fu che
probabilmente “El Divino” subì l’effetto di qualche colpo proibito di troppo.
Se il trono di Zamora è
indiscutibile, grandissima impressione destò anche l’estremo difensore
cecoslovacco Frantisek Planicka che era soprannominato “La Rondine di Boemia” oppure
“Il Gatto di Praga” e il nostro
Giampiero Combi che, già ritiratosi dal calcio dopo aver vinto con la sua
Juventus il quarto scudetto di fila, venne
richiamato in fretta e furia dal commissario tecnico italiano Pozzo per
sostituire il portiere titolare, l’interista Ceresoli, che si era infortunato. Combi fu il primo
portiere della storia della Nazionale di Calcio Italiana ad alzare al cielo la Coppa Rimet.
(Ricardo Zamora - "El Divino" - Spagna)
(Frantisek Planicka - La Rondine Boema - Cecoslovacchia)
COPPA RIMET 1938
E’ il mondiale del nostro Aldo
Olivieri, detto “Il Gatto Magico”. Così lo chiamavano i tifosi toscani.
Portiere di indubbia agilità riuscì a vincere la concorrenza non certo facile
di un altro estremo difensore leggendario come Ceresoli e poté così alzare al
cielo la Coppa Rimet
Memorabile, nella partita valida
per gli ottavi di finale del torneo
contro la Norvegia,
una straordinaria parata su una bomba del norvegese Brinhildsen che conservò
l’1 a 1 sin lì maturato e portò l’Italia ai tempi supplementari dove poi
risolse Piola con la rete del definitivo 2 a 1.
Ancora una volta le cronache si
occuparono di Planicka allorché il portiere ceco pur con una spalla lussata
riuscì a fermare i funamboli brasiliani costringendo il Brasile alla
ripetizione dell’incontro. Senza “La
Rondine di Boemia” tra i pali
il brasile schiantò i cechi.
(Aldo Olivieri - Il Gatto Magico - Italia)
COPPA RIMET 1950
Nel mondiale divenuto famoso per
il celebre “maracanazo” le cronache dell’epoca riferivano che i giornalisti
accreditati a partecipare alla Coppa Rimet avessero già eletto prima della
partita finale il portiere brasiliano Moacyr Barbosa come miglior portiere del
mondiale. Poi, in quel fatidico 16 luglio 1950,
accadde quel che nessuno avrebbe
immaginato. Il gol di Alcide Ghiggia venne attribuito, dai più, all’errata
valutazione di Barbosa che sbagliò a posizionarsi allorché il giocatore
uruguagio si diresse verso la sua porta.
Il portiere dell’Uruguay Maspoli
e quello della Spagna Ramallets si
dimostrarono all'altezza della situazione e diversi osservatori della Coppa
Rimet 1950 inserirono il loro nome nella casella riservata al miglior portiere
del torneo.
(Moacyr Barbosa - Brasile)
(Antoni Ramallets - Spagna)
COPPA RIMET 1954
Miglior portiere della Coppa
Rimet 1954 fu l’ungherese Gyula Grosics. Già portiere della mitica formazione
della Honved, Grosics, difese con efficacia e spettacolarità la rete della
nazionale magiara che approdò in finale venendo poi sconfitta dalla Germania
Ovest per 3 reti a 2. Soprannominato “La Pantera Nera” Grosics era
solito praticare, nei lunghi mesi di stop invernale del campionato di calcio,
altri sport. In particolare pattinaggio, sci e poi molta atletica. Tutta questa
attività sportiva rese particolarmente “performante” questo atleta che conquistò l’oro olimpico
con la sua nazionale nel 1952.
Nel taccuino degli inviati
tedeschi, tuttavia, la casellina del miglior portiere della Rimet 1954 portava
il nome del “loro” Anton “Toni” Turek. In particolare un radiocronista tedesco,
tale Herbert Zimmermann coniò per lui il soprannome di “Dio del Calcio” dopo
che sul 3 a
2 nel corso della finale con l’Ungheria Turek volò a bloccare non si sa come un
tiro dell’ungherese Czibor.
(Gyula Grosics - La Pantera Nera - Ungheria)
(Anton "Toni" Turek - Germania Ovest)
COPPA RIMET 1958
Lev Jascin, il leggendario
portiere dell’URSS, chiuse il suo primo mondiale con una sconfitta contro la Svezia nei quarti di finale
ma ciò nonostante venne considerato il miglior estremo difensore della Coppa
Rimet 1958 insieme al brasiliano Gilmar
Dos Santos Neves .
Jascin, che nel 1963 vinse il
Pallone D’Oro, impressionò gli addetti
ai lavori con la sua spiccata personalità e una presenza imperiosa tra i pali.
Il brasiliano Gilmar, considerato
il più forte portiere della storia della nazionale di calcio carioca, subì la
prima rete nel mondiale 1958 solo alla quinta partita contro la Francia quando al nono minuti
di gioco il francese Fontaine mise
termine alla sua imbattibilità durata ben
369 minuti.
(Lev Jascin - Il Ragno Nero - URSS)
COPPA RIMET 1962
C’era ancora il nome del
brasiliano Gilmar Dos Santos Neves nel taccuino dei giornalisti alla voce miglior portiere della Coppa Rimet 1962. Lo
straordinario “guardameta” carioca, che
per la seconda edizione di fila si aggiudicò la coppa del mondo, risultò ancora una volta la sicurezza con cui chiudere
in cassaforte il secondo titolo mondiale. Se nella Coppa Rimet 1958 Gilmar
concesse agli avversari solo 4 reti in 6 partite nella Coppa 1962 fu battuto solo
cinque volte. Per ritrovare un portiere degno di questo nome i brasiliano
dovettero attendere qualcosa come trent’anni finché a difesa della porta
carioca arrivò Claudio Andrè Taffarel.
(Gilmar Dos Santos Neves - Brasile)
COPPA RIMET 1966
Gordon Banks, portiere
dell’Inghilterra che vinse la Coppa Rimet,
fu il miglior estremo difensore dell’ottava edizione della Coppa del Mondo di
Calcio. Come nel tipico stile inglese Gordon Banks era portiere estremamente
pratico, di una praticità che spesso sconfinò in tetra glacialità. Mai un
eccesso, sempre in perfetta posizione, il portiere inglese mantenne imbattuta
la sua porta per 442 minuti superando così il record stabilito da Gilmar nella
Coppa Rimet 1958. A
chiudere l’imbattibilità di Banks fu solo un calcio di rigore calciato dal
leggendario Eusebio all’ottantaduesimo minuto della semifinale mondiale
Inghilterra – Portogallo che terminò 2 –
1.
Il russo Lev Jascin, altro mostro
sacro della Rimet 1966, arrivò quarto
con la sua URSS sconfitto nella finale di consolazione proprio dal Portogallo
di Eusebio.
(Gordon Banks - Inghilterra)
COPPA RIMET 1970
Nel mondiale 1970 che si disputò
in Messico e che vide la definitiva
assegnazione della Coppa Rimet al Brasile la palma di miglior portiere del
torneo spettò al portiere dell’Uruguay Ladislao “Chiquito” Mazurkiewicz. L’Uruguay chiuse il torneo al
quarto posto e Mazurckiewicz subì soltanto 6 reti in tutto il torneo di cui 3
nella semifinale con i brasiliani. Sul palcoscenico di Mexico 1970 il portiere inglese Banks compì una prodezza
spettacolare andando a parare, con un balzo felino, un colpo di testa che il
grande Pelè indirizzò nell’angolo basso della porta inglese. La più grande
parata di tutti i tempi vista nel corso di una partita della Coppa Rimet. Di
Gordon Banks e di quella parata ebbe a
dire Pelè: “E’ saltato come un salmone che risale le cascate”.
(Ladislao Mazurkiewicz - Uruguay)