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lunedì 21 aprile 2025

LACRIME ... DA MOLTO LONTANO




Due Grandi Uomini d'Argentina.
Due Angeli.
Ognuno a modo suo.
Se ne sono andati a poche ore di distanza l'uno dall'altro.
E' partito per primo Hugo Gatti, morto ieri, giorno di Pasqua del 2025,  di polmonite in un ospedale di Buenos Aires.
L'ha seguito, poche ore dopo,  nel giorno dell'Angelo l'argentino più famoso al Mondo, Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco.
Avevano in comune, oltre alla nazionalità,  l'essere entrambi stati portieri di calcio.
Bergoglio lo fu, per sua stessa ammissione, perché non era buono in nessun altro ruolo, mentre Hugo "El Loco" Gatti lo fu per vera vocazione.
Dicevo, in principio, che erano due "Angeli".
Nel senso letterale del termine (dal greco  antico anghelos),  due "messaggeri".
Papa Bergoglio è stato fino all'ultimo un esempio di Vita donata agli altri e, la sua vita stessa,  è stata il più  grande messaggio di Amore Cristiano.
Hugo Orlando "El Loco" Gatti è stato, invece,  il primo e originale portiere "pazzo" nella storia del Calcio, lanciando con le sue spericolate uscite con i piedi fuori dall'area di competenza, un messaggio volto a cambiare da un certo punto  e per sempre la storia di  interpretare il ruolo nell'intero continente Sudamericano.
L'Argentina  piange, in queste ore, la scomparsa di questi due suoi illustri compatrioti   e sebbene io stia mischiando tra sacro e profano, tra i miei ricordi di un Papa Umano e di un Portiere Pazzo, queste lacrime che partono da molto lontano sono quelle di tutti noi che siamo stati testimoni (privilegiati) di una parte del loro cammino in questa vita:   cammino che è  già Storia.
Per ognuno dei due.
Una Grande Storia.


(PAPA BERGOGLIO - RICORDATO DAI TIFOSI DEL "SUO" SAN LORENZO DE ALMAGRO)













 

domenica 16 marzo 2025

ODE A BRUNO PIZZUL "CANTORE" DEL MIO CALCIO MIGLIORE"

 



Devo a Bruno Pizzul la stragrande maggioranza  dei ricordi delle mie emozioni calcistiche.
Gli devo una grande fetta di quella gioia di quel Bel Tempo Che Fu.
Di quel Calcio che tutti noi, nati nei primi anni  settanta, portiamo dentro il cuore e che, sempre, mettiamo come termine di paragone quando partiamo a raccontare di quel Calcio ai più giovani.
Lego alla sua voce i ricordi di quel sole e di quel cielo azzurro del "mio" mondiale più bello, quello del 1986, il Messico, quello di Maradona e Pfaff, quello che, per l'Italia, portò alla fine dell'era Bearzot.
E di lì tutta la straordinaria epopea  del "mio" Milan, quello di Sacchi,  la mia prima Coppa Campioni, che ho ritrovato in quel filmato youtube che riporto qua sotto e del quale ringrazio l'autore Rinaldo Morelli che l'ha ideato ben prima che il nostro Pizzul se ne andasse dimostrando, con questo, di essere uno che, come me, è riconoscente a questo grande telecronista per essere stato, per davvero, il "Cantore del nostro Calcio Migliore".
E poi via ancora, col tempo, coi ricordi, col passare degli anni e delle nostre esperienze di vita, col Mondiale di Italia '90 che consacrò idoli già partiti in avanti come Totò Schillaci o Gianluca Vialli, e quel Mondiale del 1994 negli USA, quelle telecronache che si mischiarono con l'incontro in quell'estate lì, durante quelle partite lì, con la ragazza che da trentuno anni è compagna e da venticinque moglie.
La voce di Pizzul è così stata compagna del mio tempo migliore. In assoluto.
Ho scelto per aprire questa mia Ode a Pizzul un fermo immagine tratto dal programma, SportSera che, negli anni settanta seguivo spesso mentre con mia nonna Zita si mangiava la nostra cena. Sempre puntuali, alla stessa ora e Pizzul era uno dei più presentatori più spesso in onda in alternanza con Gianni Vasino e altri. Un programma di Culto. 
Della finale di Coppa Campioni del 23  maggio  1990 tra  Milan e Benfica conservo ancora una audiocassetta con la sua telecronaca integrale. A quei tempi non avevo alcun altro modo di "fermare" il tempo. Non avevo il videoregistratore e, quindi, registravo con un vecchio magianastri l'audio di quelle partite.
Era, quello, un modo di "bloccare" per l'eternità quegli attimi che già lì, vivendoli capivi, chiaramente, che ti donavano emozioni davvero forti che non sapevi se poi avresti mai ritrovato nel tempo da venire.
E ora, che il tempo da venire è fatto perlopiù di "giorni di un futuro passato",  ogni volta che scompare uno dei protagonisti di quel tempo lì,  è un po' come se una parte di noi si perdesse con lui.
Restiamo ad aspettare quelle nuove emozioni che (forse) verranno.
Ma già sappiamo che non avranno più lo stesso valore, lo stesso significato ... perché mancherà, degli Originali, il nostro più Grande Cantore.
La tua voce resterà per sempre nella mia audiocassetta registrata in una notte di maggio di 35 anni fa.
Mandi Bruno, Cantore del mio Calcio Migliore.



Tratto dal canale YOUTUBE  di  Rinaldo Morelli