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lunedì 27 febbraio 2023

QUANDO L'INGLESE PETER SHILTON GIOCO' CON LA MAGLIA DELLA SCOZIA

 



Accadde il pomeriggio di sabato 27 maggio 1989 presso l'Hampden Park di Glasgow.
Quel giorno lì le nazionali di Scozia ed Inghilterra si affrontarono in un match valevole per la Rous Cup edizione 1989.
Giunto negli spogliatoi dello stadio il "veterano" Peter Shilton, portiere di lungo corso della nazionale inglese, si rese conto di avere a disposizione per quella gara una maglia di colore blu scuro praticamente identica alla maglia di gioco della nazionale scozzese, il kit della Umbro che, all'epoca, vestiva la nazionale inglese non prevedeva varianti sul tema.
Si rese necessario, quindi, un cambio della casacca del portiere inglese che, tuttavia, non ne aveva altre a disposizione.
Il problema venne risolto con un "compromesso storico": il portiere di casa, l'altrettanto leggendario, Jim Leighton, prestò al collega inglese una delle sue maglie.
Fu così che,  all'ingresso in campo delle squadre,  destò grande stupore vedere Shilton con indosso una casacca con lo stemma della Scozia sul petto.
I due portieri giocarono, quindi, la gara con indosso la medesima maglia.
La partita  venne risolta,  a favore degli inglesi, da due reti realizzate da Chris Waddle e Steve Bull.
Per Shilton, dopo la tribolazione iniziale a causa della maglia, e nonostante il risultato finale favorevole alla sua nazionale, fu un pomeriggio di gran lavoro che, il nostro, sbrigò con la solita classe ed eleganza.
Un pomeriggio che, per questo piccolo contrattempo,  finì, di diritto, nelle cosiddette "Jersey Stories".



(27/05/1989  SCOZIA - INGHILTERRA 0 -2)











domenica 19 febbraio 2023

FROM THE VAULT #4: CLAUDIO GARELLA


 




Tratto da: STELLE DI SUPERGOL - MAGGIO 1985


FROM THE VAULT #3: OLIVER RECK

 



Tratto da: KICKER - FUSSBALL MAGAZIN  2 -1993

"SUPERGOL" LA GRANDE RIVISTA DEL CALCIO DI MAURIZIO MOSCA

 




Correva il principio dell'anno 1984  allorquando, nelle edicole di tutta Italia, si affacciò una nuova rivista di calcio: SUPERGOL.
A dirigerla il giornalista Maurizio Mosca che, in uscita dalla Gazzetta dello Sport, si tuffò in questa nuova avventura editoriale per conto della Alberto Peruzzi Editore.


(Maurizio Mosca)


Il mensile SUPERGOL nasceva, grossomodo,  sulle orme della rivista francese ONZE e il suo motto "IL MENSILE TUTTO A COLORI DEL GRANDE CALCIO"  ne faceva un "must" assoluto, secondo per blasone  solamente all'eterno "Guerin Sportivo".
La "fratellanza" con la rivista francese ONZE (nata nel 1976)  era  "certificata" dai crediti "fotografici" che, per quanto riguardava il calcio internazionale, consentiva al giornale di Mosca di vantare le foto più belle tra quelle in circolazione prese a prestito dai cugini d'oltralpe.
Maurizio Mosca si  assicurò inoltre la collaborazione di validi colleghi e opinionisti, così uscivano sul mensile pezzi a firma di Cesare Cadeo, Paolo Valenti, Bruno Longhi tanto per citarne qualcuno, mentre ex  calciatori come Josè Altafini e Ferruccio Mazzola davano un contributo tecnico/tattico alla causa.
Cavalcando l'onda lunga di quella "Golden Age"  che vedeva giocare nel belpaese i più grandi calciatori del mondo, da Maradona a Platini, da Junior a Zico e via dicendo, il mensile di Maurizio Mosca veleggiava a gonfie vele nel mare dell'editoria sportiva italiana.
Le splendide foto della rivista restano la più grande testimonianza di un epoca del Calcio che, ahinoi, non tornerà mai più.
E non sto facendo il "solito" coccodrillo sul Bel Tempo che Fu:  quella che vado narrando è la sacrosanta verità che le copertine  in ordine sparso riportate sopra  sono lì a testimoniare. 
Quell'epoca d'Oro, con la Serie A che era il Campionato più ambito del Mondo, non sarebbe tornata più.
Nel settembre del 1989 Maurizio Mosca firmò l'ultimo numero come direttore del mensile.
Senza preavviso alcuno il numero che arrivò in edicola nell'ottobre 1989 aveva già un nuovo direttore e una differente denominazione: SUPERSPORT GOL, segno tangibile che il mensile stava cambiando pelle, riportando nelle sue pagine anche altri sport.
In poche righe il saluto di Maurizio Mosca che per quel numero di ottobre confezionò un articolo salutando il  campione del Mondo Gaetano Scirea scomparso pochi giorni prima.
Nel giro di pochi mesi la rivista cambiò decisamente indirizzo e, di lì a poco, cessò anche il mio interesse.
Di non secondaria importanza fu la fusione, in Francia, di Onze con la rivista Mondial, che porterà alla nascita di Onze Mondial: col numero di quell'ottobre del 1989 cessò anche la collaborazione fotografica del mensile francesce con quello italiano. Un'epoca era finita per sempre.
Comprai l'ultimo numero "speciale" pochi giorni dopo la fine del mondiale di Italia 1990. 




Quel numero,  "SUPERGOL - MONDIALE"   metteva, per sempre, la parola fine  alla parabola editoriale di uno dei più splendidi magazine di Calcio al mondo.
Alla fine della Storia, se ad alcuni "critici & benpensanti" il personaggio di Maurizio Mosca è sempre stato inviso ( anche alla luce delle sue "stravaganze giornalistiche"  - vi ricordate il suo "pendolino" ?),  io gli sarò  eternamente grato, per avermi regalato con il suo giornale, alcuni dei momenti più belli della mia esperienza di "lettore".
Quelle splendide foto che venivano fuori da SUPERGOL le porto impresse nella mente e nel cuore.
Il Bel Calcio che Fu.









FROM THE VAULT # 2: TIM FLOWERS

 



Tratto da: SHOOT MAGAZINE  21/03/1992











FROM THE VAULT # 1: JIM LEIGHTON

 





Tratto da: SHOOT MAGAZINE  - 04/04/1992

domenica 12 febbraio 2023

"GLOVE STORY 2" : THE GOALKEEPER GLOVE PORN !!!!

 


"IT'S GOALKEEPER GLOVE PORN ! IF YOU'RE A GOALKEEPER  OF ANY STANDING - PROFESSIONAL, AMATEUR, SUNDAY, WHATEVER - OR IF YOU KNOW A GOALKEEPER, THEN THIS IS THE IDEAL CHRISTMAS GIFT"

Paul Hawksbee - TalkSPORT 


La presentazione perfetta per questo secondo capitolo di "GLOVE STORY" è proprio  questa qua che riporto sopra a cura di Paul Hawksbee.
Per tutti "noi" che abbiamo il numero 1 nel cuore,  questo stupendo lavoro a cura di  Rob Stokes, Derek Hammond e Gary Silke è  un "libro perfetto".
In  queste 180 pagine vengono passati in rassegna centinaia di guanti da portiere che, negli anni, hanno fatto la storia dell'attrezzo.
I modelli, familiari, come gli Uhlsport Modello 040, quello che Dino Zoff sdoganò in tutto il mondo con le sue straordinarie parate nel Mondiale di Spagna 1982.
Sigle e numeri che sono familiari e che hanno segnato la storia dei numeri 1 più grandi al mondo.
Il lavoro di questi ragazzi inglesi raccoglie centinaia di "memorabilia" che, messe insieme, sono davvero un compendio unico al mondo nel genere.
Le marche di guanti ci sono tutte: dalla già citata Uhlsport alla Reusch, dalla Sondico alla Puma, dalla Nike alla Umbro, dall'Adidas alla Selsport fino ad arrivare alla semisconosciuta  Sells,  che poi era la marca dei guanti che indossava il polacco Dudek nella finale di Champions League del 2005, triste ricorso per noi rossoneri.
Attraverso aneddoti e curiosità tutti i più forti portieri del mondo sono presenti in questo libro che, va detto, ha comunque una prevalenza di presenza di portieri dell'area anglosassone essendo il libro stampato a Leicester.
Un lavoro meticoloso e ben fatto, con locandine pubblicitarie "storiche" che rimandano a modelli la cui memoria è viva solo nella mente di noi, appassionati di portieri.
Bastava un dettaglio del guanto e, in una foto, riconoscevo il portiere in questione, senza sforzo, con la sola forza della "passione".
Questi "attrezzi del mestiere" sono sempre stati, per noi appassionati del ruolo, un punto di riferimento, ognuno con i "suoi" preferiti, ognuno con la sua idea.
Ci hanno fatto sognare proprio come i protagonisti che li indossavano ...
Tuttora, io lo confesso, i modelli "vintage" hanno su di me un fascino molto ma molto vicino a quel "glove porn" di cui parlava Paul Hawksbee.
Consigliatissimo a tutti i miei amici "alati" nel cuore, e nell'anima.