Visualizzazioni totali

lunedì 30 aprile 2018

Da Enrico ALbertosi 1961 a Luca Marchegiani 1999: Storia dei portieri italiani nella Coppa delle Coppe- PARTE III



EDIZIONE  1980-1981
A rappresentare l'Italia nell'edizione 1980/81 della Coppa delle Coppe fu la Roma  del Barone  Nils Liedholm. Tra i pali della formazione della Capitale vi era Franco Tancredi. 
I giallorossi incontrarono i tedeschi orientali del Carl Zeiss Jena e dopo una più che ottima partita di andata il 17 settembre 1980 con un successo netto per 3 reti a zero  i giallorossi  incapparono, nella gara di ritorno, in una delle peggiori partite della loro "storia" europea. A Jena il 1° ottobre, infatti, Franco Tancredi raccolse per ben quattro volte il pallone dal fondo della rete. Il perentorio 4-0 dei tedeschi eliminò la Roma subito al primo turno.

EDIZIONE  1981/1982
Fu ancora la Roma di Liedholm a dover difendere i colori italiani nell'edizione 1981/1982 della Coppa. Al primo turno toccarono in sorte ai giallorossi i nordirlandesi del Ballymena United. Tra i pali giallorossi sempre Franco Tancredi che vide i suoi imporsi per 2-0 in trasferta il 16 settembre  1981 mentre a Roma il risultato fu ancora più rotondo: 4-0 e Roma qualificata al turno successivo.
Il sorteggio, tuttavia, fu ostico:  in sorte toccò il Porto. Nella gara di andata, in Portogallo, disputata il 21 ottobre 1981 Tancredi subì due reti e la gara si chiuse sul 2-0 per i lusitani. A  Roma, il 4 novembre 1981, il risultato restò inchiodato sullo 0-0 sino alla fine e la Roma venne così eliminata già negli ottavi  di finale.

EDIZIONE 1982/1983
L'Inter di Rino Marchesi debuttò a San Siro il 15 settembre 1982 sbarazzandosi per 2-0 dello Slovan Bratislava salvo poi perdere nella gara di ritono per  2-1 e veder comunque raggiunto il traguardo della qualificazione agli ottavi di finale. Tra i pali della formazione nerazzurra vi era  Ivano  Bordon. Negli ottavi di finale l'Inter affrontò gli olandesi dell'AZ 67 di Alkmaar. Nella gara di andata disputata in Olanda il 20 ottobre 1982 gli olandesi si imposero per 1-0. A Milano San Siro il 3 novembre 1982 l'Inter vinse per 2-0 con reti di Juary ed Altobelli e passò quindi ai quarti di finale: guardiano nerazzurro in entrambe le sfide con gli olandesi fu Bordon. Nella primavera del 1983 toccò in sorte ai nerazzurri l'armata  Real Madrid allenata da Di Stefano. Dopo un pareggio per 1-1 il 2 marzo a San Siro il Real passò il turno vincendo a Madrid il 16 marzo 1983 per 2 reti ad 1. Sempre Bordon  disputò le gare n. 129 e 130 di un portiere italiano nella Coppa delle Coppe.

EDIZIONE 1983/1984
La Juventus di  Trapattoni  vinse questa edizione 1983/1984 della Coppa delle Coppe al termine di una cavalcata emozionante di 9 gare  terminando imbattuta la competizione. Le gare da n. 131 a n. 139  di una formazione italiana nella Coppa delle Coppe videro tra i pali della formazione bianconera un solo unico protagonista: Stefano Tacconi.
Dopo la doppia netta vittoria contro i polacchi del Lechia Gdansk  per 7-0 a Torino il 14 settembre 1983 e per 2-3 in Polonia a Danzica il 28 settembre 1983 alla Banda del Trap toccò la doppia sfida contro i francesi del PSG. Fu un doppio pareggio che consentì ai bianconeri di passare ai quarti di finale: 2-2 a Parigi il 19 ottobre 1983 e 0-0 a Torino il 2 novembre 1983. Alla ripresa primaverile del Torneo la Juventus affrontò i finlandesi della Haka Valkeakosken. Il 7 marzo 1984 in Finlandia la Juventus vinse 1-0 con rete di Vignola allo scadere. A Torino il 21 marzo il risultato fu identico: 1-0 rete del mitico Tardelli. Nell'impegnativa trasferta di Machester contro lo United valida per la gara di andata della semifinale  il giorno 11 aprile la Juventus impattò per 1-1 salvo poi vincere per 2-1 a Torino il 25 aprile 1984 con  rete decisiva di Rossi al novantesimo minuto. In finale ad attendere i bianconeri vi era il Porto. La sera del 16 maggio 1984 la Vecchia Signora vinse la Coppa delle Coppe battendo i portoghesi per 2-1. 

EDIZIONE 1984/1985
Ancora la Roma, ma questa volta sotto la guida tecnica dello svedese Eriksson, dovette difendere i colori dell'Italia nella Coppa delle Coppe edizione 1984/1985. Tra i pali giallorossi sempre l'inossidabile Franco Tancredi. Nel primo turno dopo aver battuto a Roma i rumeni della Steaua Bucarest il 19 settembre per 1-0 (rete di Ciccio Graziani) nel ritorno, a Bucarest, il 3 ottobre lo 0-0 finale consentì ai giallorossi di passare agli ottavi di finale. La doppia sfida con i gallesi del Wrexham  vide il successo a Roma per 2-0 (Pruzzo e Cerezo i marcatori) e la vittoria esterna il 7 novembre per 1-0 (rete di Graziani). Nella primavera del 1985 ad attendere i giallorossi vi erano i tedeschi del Bayern Monaco che tra i pali avevano il mio idolo Jean-Marie Pfaff, ed in panchina un autentico Santone come Udo Lattek. La Roma venne sconfitta a Monaco di Baviera per 2-0 il 6 marzo 1985 e, a Roma, il 20 marzo 1985 i tedeschi si imposero per 1-2. Volò così in semifinale il mio belga preferito mentre il romanista Tancredi sigillò le presenze da n. 140 a 145 di un portiere italiano in Coppa delle Coppe.

lunedì 2 aprile 2018

Filippo Andreani: "Il Secondo Tempo"


di Rho Mauro 

In questo disco racconto di altri per parlare di me stesso. Soprattutto di quello che mi rimane addosso del Filippo bambino, che correva dietro a palloni, calendari e desideri. Scrivendone, mi sono reso conto di essere ancora fatto così. E questa è senza dubbio la migliore scoperta dei miei primi quarant’anni”.

Filippo Andreani



Ho cullato negli anni, ed in eguale misura,  le passioni del calcio e della musica.
Leggendo articoli a centinaia ed ascoltando canzoni a migliaia mi sono costruito una mia  "cultura"  nei due rispettivi ambiti.
A volte, lungo il cammino, capita di scoprire straordinari crocevia ove queste due passioni convergono e prendono per magia a scorrere su di un unico binario.
Sono, tuttavia,  eccezioni all'ordinaria regola. 
Ma esistono e sono lì ad attenderci al passaggio.
E' in questi crocevia di vita che capita di fare incontri con  "Gioielli Culturali" come questo nuovo disco del cantautore comasco Filippo Andreani che, già dal titolo, ha diritto  ad essere ospitato in questo blog di "Calcio Romantico": IL SECONDO TEMPO.
Un disco di Canzoni in gran parte "dedicate" al nostro amato calcio  nel quale le parabole straordinarie  del pallone si confondo con i traccianti di vita che la magica penna di Filippo Andreani disegna sul foglio bianco  regalando emozioni davvero forti.
Sin dallo splendido pezzo IL PRIMO NON ESISTE (Intro) con l'ottimo pianoforte di  Carlo Gaudiello a stendere un suggestivo tappeto sonoro e la profonda voce narrante  di Valerio Mastandrea le coordinate dettate da Andreani sono quelle del mio modo di intendere il Calcio così com'è sempre stato nel mio immaginario ... ossia ... Romantico.  
I personaggi che si muovono su questo terreno di gioco sono quelli "poetici"  che già Andreani aveva dimostrato di saper far rivivere in maniera perfetta in occasione della canzone dedicata a Gigi Meroni che era contenuta nel suo disco precedente. Sarebbe piaciuta tanto anche a mio padre, lui, tifosissimo del Grande Torino e vero amante del mondo "Granata".
In questo nuovo lavoro grazie alla penna di Andreani riprendono vita le gesta di George Best, le cronache di Beppe Viola,  la squadra invincibile del Grande Torino, i drammi del tifoso genoano Spagnolo e del Leggendario Capitano Gianluca Signorini, e  le gesta del  suo concittadino comasco il calciatore - partigiano Michele Moretti ed è uno splendore poter rileggere queste storie narrate da Filippo con una perizia tale da farle diventare canzoni "sfogliabili" come quei libri cartonati in tre dimensioni che da piccoli conquistavano il nostro stupore ogni volta che voltata la pagina si  componeva davanti ai nostri occhi una nuova meraviglia.
E se la chiamate semplicemente "Nostalgia del Tempo Passato"  sappiate bene che non è solo tale. Nell'epoca odierna, in cui i calciatori più celebrati potrebbero vendere i loro "palloni d'oro" a chili,  io vorrei tenermi ancora stretta la poetica visione di Andreani che fotografa bene un tempo di gesta veramente eroiche che ho potuto vedere riflesse nelle cronache del "mio" Guerin Sportivo attraverso le  penne di Italo Cucci, Gianni Brera, Vladimiro Caminiti ... per citare i "miei" più geniali e autorevoli maestri.
Splendida la copertina del disco opera di Osvaldo Casanova che impreziosisce il libretto allegato al cd con i suoi disegni che sono Opere D'Arte e che hanno dentro una forza espressiva davvero unica:  Classe Pura e Cristallina anche la sua, da autentico fuoriclasse della matita.
Prodotto da Guido Guglielminetti collaboratore storico di Francesco De Gregori, e con Federico Bratovich e Gianmarco Pirro alle chitarre, Silvio Calesini al basso, Fabio Andreani alla batteria, Chiara di Benedetto al violoncello, il già nominato Gaudiello al pianoforte, Lalla Francia e Antonio Martinelli ai cori, Militant A voce in NININ, Eugy (Bull Brigade)  voce dialettale in IL CIELO DI SUPERGA, Andrea Morelli e Lorenzo Tovoli cori in COME SE NULLA FOSSE, Ezio Vendrame voce narrante in  IL PRIMO NON ESISTE (Outro), lo stesso Guglielminetti al basso, Francesco Antonozzi al trombone,  Giovanni Todaro alla tromba e Maurizio Gregori al sax tenore  questo album è la preziosa testimonianza di quel Calcio Romantico di cui è sempre più difficile trovare traccia oggigiorno.
Ma è tutta la visione delle cose della vita che Filippo Andreani espone in maniera chiara  nel suo disco a colpire al cuore: non solo le canzoni con il pallone sullo sfondo. Perchè tutto è prezioso in un baule pieno zeppo di ricordi e il cantautore comasco, condividendoli con noi,   ci rende partecipi di un viaggio nostalgico e magico che segue le traiettorie di un pallone che sembra a sua volta rifuggire le leggi naturali di questo mondo.
Complimenti Filippo.


"Io, se vedo un Poeta a bordo campo, fermo tutto
Va bene, c'è la partita. E dov'è il problema ?
Poi ricominciamo e intanto voi, banda di timidi, 
bevete un bicchiere d'acqua che poi avete da andare, camminare, lavorare.
Io salgo in piedi sul pallone.
Non ho mica paura di cadere.
Io mi innamoro. Sempre. Continuamente.
Ho il cuore che mi scoppia.
Io gioco solo nel secondo tempo."

(Filippo Andreani) 






(FILIPPO ANDREANI - IL CIELO DI SUPERGA)