Per chi, come me, quei tre Mondiali di Roby Baggio li ha visti in "presa diretta" (e quindi si parla di Ricordi di "prima mano") questo libro di Jvan Sica è un dolce ritorno alla atmosfere del Bel Tempo Che Fu.
Sica è dotato di un'ottima "penna" e in questo suo viaggio attraverso i mondiali disputati dal Divin Codino mette dentro un gran pezzo della sua vita.
Così i Mondiali di Italia 1990, Usa 1994 e Francia 1998 vengono rivisitati attraverso la sua "prospettiva" con le piccole storie di paese e di vita quotidiana che si mischiano con le gesta calcistiche del grande Roby Baggio.
E' un libro affascinante che conquista sin dalle prime pagine proprio per questa "prosa" ispirata, che ci consegna immagini dell'infanzia e adolescenza dell'autore e ce lo fa sentire come un amico che ci narra di un Calcio e di Storie "romantiche" di un tempo passato per il quale la nostalgia è un sentimento talmente naturale come l'atto stesso di respirare.
Classe 1980, Jvan Sica si trovava in quegli anni proprio in quella magica età che è il vero "ponte sull'eternità".
IL SUBLIME E LA SPERANZA non è semplicemente un libro di "calcio": letto con la dovuta attenzione si rivela come un manuale di "vita quotidiana", uno splendido affresco di quei tempi lì, di quel decennio a cavallo tra il 1990 e il nuovo millennio, in cui ancora si intravedevano i bagliori di un Calcio che già stava mutando la sua essenza.
Un libro imperdibile per i fans del Divin Codino.