di Roberto Rizzetto
Tra i portieri che vestirono a
lungo la “casacca numero dodici” una menzione particolare la merita sicuramente
il napoletano Raffaele Di Fusco.
La diciassettesima edizione del
campionato primavera , quella del 1978-79, vide trionfare ( per la prima e
finora unica volta ) il Napoli allenato da Mariolino Corso. Di quella formazione
facevano parte Caffarelli, Celestini, Raimondo Marino e Musella, oltre al già
citato Di Fusco.
Dopo un altro anno giocato nella
“primavera” partenopea il portiere venne mandato in prestito a “farsi le ossa”
nella serie cadetta, nelle file del L.R.Vicenza. Qui rimase ben tre anni ( gli
ultimi due in serie C1 ), collezionando tuttavia soltanto 26 presenze.
Non andò meglio nei due anni
successivi, quando, tornato ai piedi del Vesuvio, trovò rispettivamente
Luciano Castellini e Claudio Garella ( fresco campione d'Italia con l'Hellas
Verona ) a “sbarrargli la strada”.
Giocò invece da titolare la
stagione successiva, a Catanzaro, in serie B .
Ma la formazione calabrese
incappò in un'annata disastrosa, che culminò inevitabilmente con la
retrocessione in serie C1.
Le dodici stagioni successive Di
Fusco le disputò tutte nella massima serie, nove ancora a Napoli e tre a Torino
sponda granata.
Nella seconda fase della sua
carriera napoletana fu il vice ancora di Garella, del compianto Giuliano
Giuliani, di Giovanni Galli e di Pino Taglialatela.
Nei tre anni in maglia granata
l'estremo difensore titolare fu invece un emergente Luca Marchegiani.
Nonostante un palmares di tutto
rispetto (2 scudetti, 2 coppe italia ed una coppa Uefa ) Di Fusco terminerà la
carriera con la miseria di 36 presenze nel massimo campionato.
Troverà comunque il modo di
passare alla storia quando, l'11.6.89, l'allenatore partenopeo Ottavio Bianchi,
in aperta polemica con la società colpevole di non avergli messo a disposizione
una rosa adeguata (e complici i numerosi infortuni) lo schierò nel ruolo di
attaccante negli ultimi undici minuti dell'incontro Ascoli – Napoli, vinto poi
dai marchigiani per 2-0.
Terminata la carriera agonistica
nel 98, Di Fusco intraprese l'attività di allenatore e di preparatore dei
portieri.
Farà ancora parlare di sé
inventando e brevettando il “deviatore di traiettoria”, uno strumento ora
comunemente utilizzato nell'allenamento dei portieri.
(Di Fusco ai tempi del Napoli)
(Ascoli-Napoli 2-0 con Raffaele Di Fusco centroavanti)
(Raffaele Di Fusco e il suo deviatore di traiettoria)
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