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domenica 10 luglio 2016

Ode a Peruzzi il "Cinghialone" che volava come un Angelo


Angelo Peruzzi è stato uno dei più forti portieri italiani.
Il suo "particolare" esordio, giovanissimo, con la maglia della Roma è già stato oggetto di un precedente post che potete trovare a questo link:
Pertanto non sto a ripetere gli eventi che portarono, per la prima volta, alla ribalta il nome dell'allora giovane Peruzzi.
Dopo una piccola pazzia che rischiò di danneggiarne la carriera, allorquando prese un farmaco chiamato Lipopil per contrastare la tendenza ad ingrassare, che fu invece scambiato per un tentativo di doping Angelo Peruzzi lasciò Roma per approdare nella stagione 1991/1992 alla Juventus.
Con la maglia delle zebre Peruzzi visse otto stagioni da grande protagonista vincendo un po' tutto quello che era possibile immaginare (tre Scudetti, due volte la Coppa Italia, e poi una Champions League, una  Coppa Intercontinentale, una Coppa Uefa, e una Supercoppa Uefa).
Quando, nella stagione 1999/2000 Lippi lasciò la Juve per passare all'Inter, il portiere di Viterbo decise di seguirlo e passò così a difendere i pali dei nerazzurri.
Peruzzi restò a Milano una stagione sola e, ciò nonostante, divenne uno dei beniamini dei tifosi del biscione grazie al suo straordinario rendimento.
Nella stagione 2000/2001 Peruzzi tornò nella capitale per difendere, questa volta, i pali degli aquilotti della Lazio.
Rimase titolare della maglia numero 1 per ben sette stagioni vincendo subito la Super Coppa Italiana al debutto con la nuova maglia l'8 settembre del 2000 (piegando gli ex compagni dell'Internazionale) e una Coppa Italia nella stagione 2003/2004.
Votato dal settimanale Guerin Sportivo miglior giocatore del Campionato Italiano di Calcio nel 1997 (Guerin d'Oro), Angelo Peruzzi ha collezionato  solo 31 presenze con la maglia della nazionale italiana mancando, per infortuni e un pizzico di malasorte, appuntamenti importati come il mondiale di Francia 1998 (lo sostituì all'ultimo Gianluca Pagliuca).
Nonostante il fisico fosse imponente (la vicenda di quel Lipolil per dimagrire divenne leggenda in breve) tanto che il suo soprannome era "Cinghialone"  Peruzzi era dotato di una straordinaria reattività e di un'agilità tale da consentirgli di volare veramente come un Angelo.
Abile e coraggioso nelle uscite, preciso ed autoritario nel dirigere la sua difesa Peruzzi è da mettere lì, nell'Olimpo dei più grandi portieri italiani di ogni tempo.



(Angelo Peruzzi ai tempi della militanza nella Juventus)














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