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sabato 13 dicembre 2014

Luciano Castellini detto "Il Giaguaro"



Luciano Castellini, nato a Milano il 12/12/1945, è stato il portiere titolare dell’ultimo scudetto vinto dal Torino nella sua storia: parliamo della stagione  1975-1976.
Portiere agile e spettacolare nei suoi interventi Castellini era soprannominato “Il Giaguaro” proprio per queste sue eccelse qualità acrobatiche.
Racconta la storia che la domenica  in cui si giocò l’ultima giornata di quel campionato 1975-1976, il 16 maggio 1976,  i granata erano impegnati in casa contro il Cesena (grande rivelazione del campionato) mentre la Juventus, che inseguiva i granata ad un solo punto di distacco, era impegnata fuori casa a Perugia.
Si decideva tutto in quei novanta minuti finali.
Quel pomeriggio al comunale di Torino  si trovarono di fronte  Castellini, tra i pali del Toro, e il “dottor” Boranga  tra i pali del Cesena. Due ottimi portieri.
Dopo il vantaggio granata con Pulici il sogno scudetto per i granata, cullato per anni, sembrò svanire allorché in uno sciagurato disimpegno difensivo il  granata Mozzini infilò la porta sbagliata: Castellini osservò  impotente il passaggio indietro del compagno infilarsi in rete.
Furono attimi di smarrimento per i tifosi granata.
La gara di Torino  finì così per 1 – 1  mentre a Perugia, con un risultato a sorpresa, la squadra locale piegò la Juventus .
Il Torino, nonostante il pareggio,  era Campione d’Italia e il pianto liberatorio del “Giaguaro” Castellini mentre abbracciava l’incredulo allenatore Gigi Radice raccontò di un’impresa storica.
Dopo otto stagioni con il Toro  nel campionato 1978/1979 Luciano Castellini passò a  difendere i pali del Napoli.
Il  “Giaguaro”, così come era successo a Torino, divenne in poco tempo un punto fermo della squadra partenopea e un beniamino per il pubblico.
Al termine della stagione 1984/1985 Castellini si ritirò lasciando dietro di sé la sua storia, fatta di parate spettacolari e interventi acrobatici. La storia di un professionista e, prima ancora, di un esemplare uomo di sport: la storia unica del “Giaguaro”.




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