Visualizzazioni totali

martedì 1 novembre 2016

Raffaele Di Fusco, una vita da "dodicesimo"


di Roberto Rizzetto


Tra i portieri che vestirono a lungo la “casacca numero dodici” una menzione particolare la merita sicuramente il napoletano Raffaele Di Fusco.
La diciassettesima edizione del campionato primavera , quella del 1978-79, vide trionfare ( per la prima e finora unica volta ) il Napoli allenato da Mariolino Corso. Di quella formazione facevano parte Caffarelli, Celestini, Raimondo Marino e Musella, oltre al già citato Di Fusco.
Dopo un altro anno giocato nella “primavera” partenopea il portiere venne mandato in prestito a “farsi le ossa” nella serie cadetta, nelle file del L.R.Vicenza. Qui rimase ben tre anni ( gli ultimi due in serie C1 ), collezionando tuttavia soltanto 26 presenze.
Non andò meglio nei due anni successivi, quando, tornato ai piedi del  Vesuvio, trovò rispettivamente Luciano Castellini e Claudio Garella ( fresco campione d'Italia con l'Hellas Verona ) a “sbarrargli la strada”.
Giocò invece da titolare la stagione successiva, a Catanzaro, in serie B .
Ma la formazione calabrese incappò in un'annata disastrosa, che culminò inevitabilmente con la retrocessione in serie C1.
Le dodici stagioni successive Di Fusco le disputò tutte nella massima serie, nove ancora a Napoli e tre a Torino sponda granata.
Nella seconda fase della sua carriera napoletana fu il vice ancora di Garella, del compianto Giuliano Giuliani, di Giovanni Galli e di Pino Taglialatela.
Nei tre anni in maglia granata l'estremo difensore titolare fu invece un emergente Luca Marchegiani.
Nonostante un palmares di tutto rispetto (2 scudetti, 2 coppe italia ed una coppa Uefa ) Di Fusco terminerà la carriera con la miseria di 36 presenze nel massimo campionato.
Troverà comunque il modo di passare alla storia quando, l'11.6.89, l'allenatore partenopeo Ottavio Bianchi, in aperta polemica con la società colpevole di non avergli messo a disposizione una rosa adeguata (e complici i numerosi infortuni) lo schierò nel ruolo di attaccante negli ultimi undici minuti dell'incontro Ascoli – Napoli, vinto poi dai marchigiani per 2-0.
Terminata la carriera agonistica nel 98, Di Fusco intraprese l'attività di allenatore e di preparatore dei portieri.
Farà ancora parlare di sé inventando e brevettando il “deviatore di traiettoria”, uno strumento ora comunemente utilizzato nell'allenamento dei portieri.


(Di Fusco ai tempi del Napoli)







(Ascoli-Napoli 2-0 con Raffaele Di Fusco centroavanti)




(Raffaele Di Fusco e il suo deviatore di traiettoria)




Nessun commento:

Posta un commento