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domenica 16 marzo 2014

In memoria di Robert Enke


Il portiere tedesco Robert Enke arrivò a difendere i pali del prestigioso Benfica nella stagione 1999/2000. E sempre quell'anno lì  l'altro team storico di Lisbona, lo Sporting, acquistò dal Manchester Utd. il pluridecorato portiere danese Peter Schmeichel. 
Ricordo in modo particolare questo "dualismo" cittadino tra i pali delle due grandi squadre di Lisbona perché in quei quindici giorni di permanenza in terra lusitana il quotidiano "A BOLA" (che stampato proprio in quel di Lisbona è l'equivalente portoghese della nostra Gazzetta dello Sport.) li chiamava in causa molto spesso.
In quelle pagine Robert Enke, a ragione, veniva considerato come l'astro nascente tra i giovani portieri del continente europeo. Giovanissimo, con i suoi 23 anni,  il ragazzo era una vera promessa e il quotidiano portoghese lo metteva spesso in competizione con il veterano Schmeichel, che con i suoi 37 anni era considerato ormai avviato verso il viale del tramonto.
Con curiosità iniziai così a seguire le gesta di Enke  che nell'estate del 2002 passò al Barcellona senza tuttavia lasciare il segno e che, dopo esperienze altalenanti in turchia tra i pali del Fenerbahce e ancora in Spagna con il Tenerife nell'estate del 2004 rientrò in patria per difendere i pali dell'Hannover 96.
Sempre con il "marchio" di eterna promessa Enke scalò  le gerarchie del club a suon di ottime prestazioni che gli consentirono di diventare un beniamino tra i tifosi dell'Hannover.
Nel 2006 un destino crudele gli porta via la piccola figlia Lara di soli tre anni. Quel dolore che è nella natura stessa del fato che vede un padre sopravvivere alla propria figlia si insinua nella vita di Robert Enke.
Ed il portiere tedesco, che arriverà nel 2008 ad essere anche tra i convocati nella spedizione della nazionale tedesca agli europei di Austria & Svizzera, inizierà una partita senza fine contro la peggiore delle malattie che possano colpire una persona: la depressione.
La sera del 10 novembre 2009 Robert Enke si lascia travolgere da un treno e muore a soli 32 anni.
Per me resterà sempre uno dei "miei  numeri uno", sempre in campo a giocare in quella partita dei ricordi che non avrà mai fine. 
Lo rivedo nella "mia" Lisbona con la maglia con l'aquila sul petto a volare a fermar palloni all'Estadio Da Luz.


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