di Roberto Rizzetto
Sport e superstizione, da
sempre, vanno a braccetto.
Questa regola vale per ogni
disciplina sportiva di ogni categoria. Ed il calcio non fa eccezioni.
Entrando nello specifico ruolo
del portiere è diventato famoso il bacio portafortuna del capitano francese
Blanc sulla testa pelata del portiere Barthez prima di ogni incontro della
nazionale transalpina.
Ma sicuramente la palma di
portiere più superstizioso della storia del calcio spetta allo scozzese
Alan Rough.
Rough, nato a Glasgow nel 1951,
legò la propria carriera a due squadre di club. Il Partick Thistle, terza
squadra di Glasgow dopo le più titolate Celtic e Rangers e l'Hibernian di
Edimburgo.
Con la casacca giallorossa del
“Thistle” disputò ben 13 campionati ( dal 69 all'82 ) collezionando 410
presenze. Con i colori biancoverdi dell'Hibernian giocò invece 175 gare nelle
successive 6 stagioni.
A fine carriera, nel 1988, si
tolse anche la soddisfazione di vincere campionato e coppa di Scozia vestendo (
in verità per sole 5 partite ) la gloriosa maglia del Celtic Glasgow.
Da titolare della nazionale
scozzese disputò i mondiali del 78 e dell'82, e fece parte anche della
spedizione messicana dell'86.
Un curriculum di tutto rispetto
quindi ma la particolarità che ha reso unico questo estremo difensore furono i
riti scaramantici che accompagnarono ognuna delle sue circa 650 partite giocate
da professionista.
Prima di ogni incontro infatti
evitava di radersi, poi nello spogliatoio usava sempre il gancio appendiabiti
numero 13. Sotto la maglia numero 1 ne indossava un'altra nr 11. Prima di
entrare in campo faceva rimbalzare tre volte il pallone nel corridoio che
portava al terreno di gioco. Poi, prima che la partita avesse inizio, calciava
il pallone nella rete vuota.
In campo portava invece un anello
portafortuna a forma di cardo, una vecchia pallina da tennis, una scarpetta da
calcio in miniatura ed una maglietta a forma di stella.
Durante la partita si soffiava il
naso più volte possibile.
Con sé portava sette chewin-gum.
Tre per il primo tempo, tre per il secondo ed uno per il recupero.
Visse la propria carriera sportiva nel terrore
di dimenticarsi un pezzo di questo rito e così di rovinare tutto ...
(Scotland Greats - Alan Rough)
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