Accadde il 17 luglio 1994 a Pasadena, Stati Uniti.
Il Brasile aveva appena battuto ai calci di rigore l'Italia nella finalissima del mondiale USA 1994.
Dopo ventiquattro anni la nazionale verde-oro tornava in cima al tetto del mondo.
Decisivi gli errori dal dischetto del capitano Baresi, di Massaro e di Roby Baggio.
D'altra parte grande merito ebbe il portiere brasiliano Claudio Andrè Taffarel che aveva militato in Italia per anni tra le fila di Parma e Reggiana che bloccò proprio il tiro di Massaro.
Personaggio anomalo nel dorato mondo del calcio Claudio Andrè Taffarel era una persona mite e molto religiosa.
Al termine di quella partita qualcun'altro, magari più estroverso ed egocentrico si sarebbe presentato alla stampa col petto gonfio ed in cerca di "lustrati" consensi.
Il portiere brasiliano, invece, si presentò in sala stampa con l'aria felice, certo, ma allo stesso tempo malinconica.
Prese la parola e disse:
"Questa quarta coppa è per Ayrton Senna, che dal cielo ci guarda ed è felice con noi."
Parole piene di un'umanità che era insita nella sua persona e nel suo modo di essere ...
Una frase dove non c'era retorica alcuna ma la consapevolezza che qualcosa di più grande di noi "muove" le cose del mondo.
Qualcuno, ancora oggi, sostiene che Senna (morto il 1 maggio del 1994) quel giorno di luglio del '94 vegliasse sopra la porta di Taffarel ...
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