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sabato 28 luglio 2012

Le spericolate uscite di Harald "Toni" Schumacher


Tra i più grandi interpreti del ruolo di portiere negli anni ottanta c’è sicuramente il tedesco Harald Anton Schumacher detto "Toni".
Portiere del Colonia per qualcosa come quindici anni (dal 1972 al 1987) Schumacher è nella memoria di ogni tifoso italiano per il solo fatto di essere stato il portiere della nazionale tedesca nella finale del Campionato  Mondiale del 1982 vinta dall’Italia in quel di Madrid.
Quattro anni prima, nel 1980, in quel di Roma Harald Schumacher si laureò campione europeo con la sua Germania che sconfisse in finale il Belgio del mio Jean-Marie Pfaff.
Portiere affidabile e degno erede del sempiterno Sepp Maier (considerato il più grande portiere tedesco di tutti i tempi)  Harald Toni Schumacher è stato protagonista di vent’anni di calcio ad altissimi livelli.
Detto della finale dell’Europeo 1980 vinta sul Belgio il nostro Toni arrivò in finale anche ai mondiali del 1982 e in quelli messicani del 1986 perdendo in entrambe le occasioni.
Nel 1982, già detto della sconfitta tedesca a vantaggio dell’Italia, resterà nella memoria di molti l’uscita scomposta e al limite del regolamento con la quale Schumacher mandò all’ospedale in coma  il francese  Battiston. Un brutto episodio che ne offuscò in parte l’immagine sportiva.
Quando nel 1986 Francia e Germania si ritrovarono nuovamente in semifinale una stretta di mano tra i due mise fine ad anni di discussioni.
La vicenda che mi lega in modo particolare ad Harald Toni Schumacher è datata 1989.
In quell’anno frequentavo la quarta superiore lì al temibile (allora) Istituto Tecnico Jean  Monnet di Mariano Comense.
La professoressa di italiano, signora Terraneo, ci diede come compito quello di portare con noi in classe un articolo di giornale con allegato un nostro testo scritto a commento dell’articolo.
Io in quell’occasione, ringraziando il Guerin Sportivo, portai un articolo che parlava di come il portiere della nazionale tedesca Harald  “Toni” Schumacher fosse stato giubilato dalla sua nazionale e dal suo club (il Colonia) per aver scritto nella sua biografia intitolata “Anpfiff” (in tedesco – Fischio d’inizio) di come  le squadre di calcio professionistiche della Germania ricorressero in maniera ricorrente e massiccia all’uso del doping.
Se pensate che eravamo nel 1989 vi renderete conto che, al tempo, esternazioni di questo tipo non erano proprio all’ordine del giorno.
L’articolo intitolato “TONI E FULMINI” aveva una foto a corredo che vedeva il nostro Schumacher seduto solitario in una panchina a bordo campo, quasi a sottolineare il fatto che, accusando il sistema, fosse rimasto solo.
A scuola ricordo che la professoressa restò estremamente sorpresa dal tema proposto
Personalmente fu una bella soddisfazione …  portare  un pò del  “mio mondo” anche a scuola … 
Narra la storia che dopo due stagioni in castigo in quel dello Schalke 04  Toni Schumacher emigrò esiliato in Turchia dove vinse ancora con il Fenerbace salvo rientrare alla grande nella sua Germania (che nel frattempo aveva digerito anche il doping) prima difendendo i pali del Bayern Monaco per poi  chiudere la carriera nel Borussia Dortmund.
Resterà nei miei ricordi calcistici anche Toni che, con le sue uscite spericolate, non aveva mai paura di niente e di nessuno ed incarnava il senso compiuto di “torhuter”.

 Germania  1980




1 commento:

  1. Schumacher al Schalke 04 rimaneva una stagione sola non due. La foto del solitario Schumacher era ripreso prima dei rigori Germania contro Messico 1986.

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