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venerdì 1 maggio 2015

Eva Russo il nostro Walter Zenga in "gonnella"


A cavallo tra gli anni ottanta e novanta a difendere i pali della nazionale femminile di Calcio italiana c'era una ragazza che, per via dello spericolato modo di intendere il ruolo, era molto simile all'interista Walter Zenga: Eva Russo.
La Russo era come un Walter Zenga in "gonnella".
Sempre precisa e attenta negli interventi nell'area di rigore la Russo era spericolata e non le difettava per nulla il coraggio.
Originaria di Colleferro, dove nacque il 20 dicembre 1966,  Eva Russo giocò per gran parte della sua carriera nella formazione della Lazio vincendo diversi titoli salvo poi passare al Prato.
Addirittura la Russo esordì a 14 anni trovandosi così giovanissima (disputando però poche gare) a vincere il campionato con la Lazio.
Dopo una parentesi a Napoli la Russo ritornò alla Lazio nella stagione 1986/1987 vincendo di nuovo il campionato ma, questa volta, da indiscussa e unica  titolare della maglia numero 1.
Nel 1987/1988 vinse ancora lo scudetto con la sua Lazio che poi lasciò al termine della stagione successiva  per approdare al Prato con cui partì a disputare la stagione 1989/1990.
Durante un controllo antidoping, proprio nel 1989, la Russo venne trovata positiva.
Ne seguì una squalifica di sei mesi e, conseguenza ben peggiore, l'addio alla maglia della nazionale azzurra che aveva sin lì difeso in ben 57 occasioni.
Mi ricordo, come fosse ora, lo scoramento che seguì alla notizia.
A quei tempi la Russo era considerata la più forte al mondo nel ruolo di portiere tra le donne. Un po' come è oggi l'americana Hope Solo.
Il coraggio e la temerarietà con cui intraprendeva quel ruolo aveva qualcosa di soprannaturale: il paragone con Walter Zenga ci stava tutto e non era frutto di esagerate valutazioni.
Scontata la squalifica la Russo, che non ritornò più in  nazionale, arrivò al Milan ove vinse il  quarto scudetto della sua carriera calcistica nella stagione 1991/1992.
Chiuse con il calcio al termine della stagione 1997/1998 che disputò con la "sua" Lazio.
In quella stagione subì un serio infortunio che determinò la sua decisione a lasciare il calcio giocato.
Se ritorno indietro nel tempo la rivedo ora, come allora, spesso sulle pagine del Guerino o dell'Intrepido, lei, la bella Eva Russo che volava ne più ne meno dell'originale "Uomo Ragno" ... due miti tra i pali per l'eternità.

(Eva Russo nella locandina della Uhlsport)




(Una giovanissima Eva Russo - 1983 - Nazionale Femminile )





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