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lunedì 5 gennaio 2015

Quando la "Pantera Nera" chiese scusa al "Ragno Nero"


Accadde il 28 luglio 1966 nel leggendario Tempio del Calcio, lo Stadio di Wembley, in Londra.
Quel giorno lì si affrontarono per la finale del terzo e quarto posto del Campionato Mondiale di Calcio il Portogallo della "Pantera Nera" Eusebio e l'Unione Sovietica del leggendario portiere Lev Jascin, il "Ragno Nero".
Al dodicesimo minuto del primo tempo l'arbitro inglese Dagnall vide un evidente fallo di mano commesso da un difensore sovietico in area di rigore e concesse così, senza esitazioni, un calcio di rigore a favore dei portoghesi.
Sul dischetto si posizionò la "Pantera Nera" Eusebio che, sin lì, aveva realizzato già 8 reti ed era il capocannoniere del mondiale.
Di fronte a lui la muraglia umana: Lev Jascin con quelle sue lunghe leve nere pronte a scattare verso il pallone.
Quando Eusebio partì per calciare il pallone Jascin sapeva già che il tiro sarebbe stato indirizzato alla sua destra e, infatti, si tuffò proprio da quella parte.
Tuttavia il tiro della "Pantera Nera" fu molto potente e le mani protese di Jascin riuscirono solo a sfiorare quel pallone che si infilò in rete.
Mentre Jascin raccoglieva il pallone che la rete aveva rispedito in campo Eusebio andò verso di lui e, quasi imbarazzato, gli mise una mano sulla spalla ed in inglese gli disse: "Jascin, scusa !".
La statura umana, prima ancora che sportiva, di questi leggendari Campioni resterà sempre impressa nella memoria di tutti gli appassionati del Calcio grazie ad episodi come questo. Un Calcio Romantico che oggi giorno non c'è più, se non nella nostra  memoria.
Questo aneddoto viene raccontato nel libro "Jasin. Vita di un portiere" che è stato già oggetto di un precedente post: http://allafinedelprimotempo.blogspot.it/2014/12/jasin-vita-di-un-portiere-un-libro.html.


Probabilmente uno dei più bei libri calcio dedicati ad un portiere che siano mai stati mandati alle stampe.


(Eusebio si scusa con Jascin)









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