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sabato 16 dicembre 2017

Alberto Brignoli: intervista al "Portiere Del Sogno".




E' da poco passata l'ora di pranzo di una domenica come tante.
Il calendario porta la data del 3 dicembre 2017.
Il "mio" Milan, quando il 90° minuto è già scoccato da un po' e siamo quindi in pieno recupero,  sta faticosamente vincendo a Benevento per 2 reti ad 1. Sembrerebbe quindi  "buona" la prima da allenatore dei diavoletti per il "nostro" Ringhio Gattuso. E già questa avrebbe potuto essere una "nota romantica".
Le ultime battute di questa partita le ascolto, ma molto distrattamente, dalla voce di Massimo Barchiesi che su Radio 1 per "Tutto Il Calcio Minuto per Minuto" racconta il match dello stadio Ciro Vigorito.
Ad un certo punto Barchiesi vede e racconta una cosa che mi blocca all'istante e mi attrae subito. Il fascino della radio è proprio quello di farti immaginare, guidato dalla voce di chi narra, quello che in quel momento vorresti vedere. 
E Barchiesi vede subito un movimento molto interessante per il sottoscritto che ascolta. Tutti i movimenti dei numeri 1  hanno un che di interessante.
Il portiere della squadra di casa, Alberto Brignoli, si sta portando in avanti, sebbene sia indeciso sul da farsi: c'è una punizione in attacco per il Benevento e manca ormai una manciata di secondi alla fine del match. Barchiesi ripete per due volte che il tecnico De Zerbi non ha dato il suo assenso al movimento in attacco del portiere, preso com'è dal dare indicazioni ai suoi lì davanti.  Brignoli, ci racconta Barchiesi,  incitato a gran voce anche dai compagni in panchina, parte deciso verso l'area di rigore del Milan. Sono tutti nell'area di rigore del Milan e poi si sente Barchiesi che urla "Brignoliiii. Non ci credo! Non ci credo! Brignoliii  di testa ha pareggiato per il Benevento! Non ci credo. Ha segnato il portiere del Benevento!"  ...  
E così, nella domenica 3 di Dicembre dell'anno di Grazia  2017, Brignoli Alberto nato a Trescore Balneario il 19 agosto del 1991 entra di diritto nella Storia del Calcio Italiano di ogni tempo come terzo portiere ad essere riuscito nell'impresa di realizzare una rete su azione (dopo Rampulla con la maglia della Cremonese e Taibi con quella della Reggina).
Ma non si tratta solo di questo: perchè il gol del giovane portiere, che vale il 2-2 per la squadra di casa, è anche  il sigillo al primo punto della storia calcistica del Benevento nel campionato di Serie A. 
Sono stato con la pelle d'oca per qualche minuto
Cosa c'è di più ROMANTICO di questo gol nelle vicende degli ultimi anni di questo Campionato di Calcio ?  Un Gol del "mio" portiere. Anche io, come Massimo Barchiesi, all'inizio "non ci credo".  Ma è tutto ROMANTICO. Molto ROMANTICO. Certo, peccato per il mio Milan che, nella faccia incredula di uno navigato come Gattuso, vede specchiarsi lo spettro di una stagione non proprio esaltante.
Sono poi le riprese  televisive di questo gol a definire con esattezza i confini "emotivi" dell'impresa di Brignoli. Gli spalti del Vigorito sono uno spettacolo nello spettacolo: tifosi letteralmente impazziti di gioia, grandi e piccini con le braccia al cielo che si abbracciano  anche loro un po'increduli. 
Ecco lo straordinario potere di un evento inaspettato. La gente si scorda per un attimo delle tristezze della vita, delle ansie, dei dolori e, in quel momento, Alberto Brignoli è autore di un "miracolo ROMANTICO", incarna Davide che abbatte il Gigante Golia e porta alla rivalsa uno Stadio intero.
Che Spettacolo!
Questo gol ha avuto lo straordinario effetto di portare alla ribalta la figura di Brignoli, ma non va certo dimenticato che questo ragazzo è un Portiere di Grande Levatura. E non lo dico io che sono un signor nessuno. Per lui aveva già parlato il campo.  Nelle stagioni giocate a Terni, con la maglia della Ternana ha avuto l'onore di essere premiato come Miglior Portiere per rendimento della Serie B: è accaduto nella stagione 2014/2015 e, chi conosce bene le dinamiche di un campionato lungo e pieno di insidie come è quello della cadetteria, può ritenere questo dato un parametro di valore in assoluto del ragazzo.
In questa prima stagione con il Benevento, pur partito come portiere di riserva alle spalle dello sloveno Belec,  Alberto Brignoli si è guadagnato la maglia da titolare e, proprio a Torino contro la Juve (che è proprietaria del suo cartellino), ha sfoderato una prestazione perfetta parando l'impossibile e risultando il migliore in campo dei suoi. Il suo esordio in Serie A da Professionista lo vide scendere in campo a Torino il 14 maggio 2016 con la maglia della Sampdoria proprio contro la Juve e poco importa che allora incassò 5 reti. Il percorso di crescita del portiere passa necessariamente per le vie più impervie, me l'ha insegnato il mio idolo Jean-Marie Pfaff il giorno del suo rocambolesco esordio con la maglia del Bayern Monaco contro il Werder Brema nel lontano agosto 1982.
Mentre il contenuto di questo post dedicato ad Alberto Brignoli era ancora in cantiere, mi è stata regalata la possibilità di poter parlare telefonicamente con lui e realizzare così una breve intervista.
Superfluo dire che, per chi come me da anni dedica con autentico amore post su post ai Numeri 1, questa opportunità è stata accolta con grande gioia.
E così, la sera concordata, dall'altra parte del telefono, ho trovato un interlocutore Splendido, una Persona dalla straordinaria umanità e umiltà ed è stata davvero una bellissima chiaccherata. 
Ho ammesso che, da milanista, ho gioito lo stesso per il suo gol ... e abbiamo riso insieme. Abbiamo parlato di Calcio ma non solo, anche la Musica detta i tempi dello scorrere del nostro tempo e così l'ho coinvolto anche in quella.
Ecco quello che mi ha  raccontato:

Che sensazione hai provato quanto hai visto la palla in fondo alla rete ?
Lì per lì incredulità. Poi, però, sono stato molto felice. Anche perché pensavo che questo gol  e il conseguente primo punto in campionato avrebbe potuto dare il là ad una svolta al nostro campionato. Peccato che poi nel turno successivo è arrivata la sconfitta con l’Udinese.

Hai regalato una grande gioia a tutti i tifosi...
Sì, ma tutto quello che è successo intorno è stato molto bello. Quello che rimane è la grande gioia che ho visto nelle persone.  Tutto molto bello, e questo  ripaga anni e anni di sacrifici.

Quale è il tuo portiere preferito ?
Il mio idolo è sempre stato l’interista Francesco Toldo. Poi, da portiere,  ammiro  molto Buffon,  mentre  ti posso dire che il  numero 1 che ho imparato ad apprezzare quando andavo a Bergamo a vedere le partite era il portiere dell’Atalanta, Alex Calderoni. Subentrò al titolare Taibi e sfoderò prestazioni straordinarie: davvero un portiere molto forte che ho avuto il piacere di incrociare in una gara di campionato come avversario.

Quali sono stati i tuoi “Maestri”  ?
Determinante per l’avvio della mia carriera è stato Mauro Rosin che mi ha scoperto nei dilettanti.  Poi Davide Quironi, con il quale ho lavorato molto bene a Terni, ma poi ti dico anche altri, come  Luca Gentili a Perugia,  Andrea Sardini ai tempi della Sampdoria e Marco Bizzarri e Francesco Farioli con il quale stiamo facendo un ottimo lavoro

Sei passato dalla Ternana, con la maglia della quale sei stato nominato miglior portiere della serie b nella stagione 2014/2015, al Perugia. Un passaggio tra due squadre che hanno tra loro una grande rivalità. Come è stata questa esperienza che avrebbe fatto tremare le ginocchia a chiunque ?
E’ un percorso difficile perché passi da una realtà ad un’altra. Devi pensare che a Terni sono cresciuto dal punto di vista professionale, mentre a Perugia, approdando a 25 anni, già le aspettative erano alte. A  Perugia mi hanno accolto benissimo. Ricordo un aneddoto in tal senso: in una gara interna contro la Salernitana commisi un errore, ma i tifosi reagirono in modo splendido incitandomi e urlando a gran voce il mio nome.

Infine, per concludere, visto che oltre ai portieri nutro una grande passione per la musica, ti chiedo qual è il tuo disco favorito ?
Il mio disco preferito è  “Moon’s Waterfalls” di Roland Brant. E poi ti dico “I  will find you” di  Ricky Le Roy che è disc jockey, ma anche  un preparatore di  portieri … e quindi è un grande per forza.  (ridiamo entrambi e si chiude una bellissima chiaccherata )

Grazie ad Alberto Brignoli per la cortesia e la disponibilità e grazie sempre a  chi mi ha regalato questa grande opportunità.
Abbiamo vissuto insieme in presa diretta quello che potrebbe definirsi un SOGNO DI UN MEZZOGIORNO DI INIZIO INVERNO e questa pagina resterà la testimonianza dell'evento.
E non mi meraviglierei se, in futuro, un giovane portiere racconterà di aver deciso di prendere posto tra i pali di una porta perchè quel 3 dicembre dell'anno di Grazia 2017 era sugli spalti del Ciro Vigorito ed è rimasto folgorato dall'ombra lunga di quel Gigante con la maglia Verde che, confondendosi con il colore del prato, è sbucato all'improvviso ed ha portato la Gioia in uno Stadio intero.
Ma ora è già tempo di guardare avanti.
E non ho dubbi sul fatto che avremo ancora l'onore di poter ospitare su questo blog le future gesta di Alberto Brignoli,  per brevità definibile IL PORTIERE DEL SOGNO.






(La radiocrona di Barchiesi)




(Il gol di Brignoli  nella versione dei Francesi de "L'Equipe")


sabato 2 dicembre 2017

I voli "teatrali" del Grande Roberto Rizzetto

(Roberto e Vincenzo)


E' passato poco più di un anno da quando l'amico Roberto Rizzetto compose uno stupendo racconto che pubblicammo sul blog e che potete leggere qui La Leggenda del Sant'Angelo Bernabeu
Quel racconto mi colpì alla prima veloce lettura e, da subito, mi sembrò scritto apposta per questo blog di "calcio romantico".
Il mio amico portiere ci portava indietro ai tempi della sua giovinezza e ci raccontava una storia  fatta di amicizia e di pallone all'epoca degli anni ottanta.
Una storia "pura", scritta con il cuore in mano, che regala emozioni vere.
Talmente bella che, una volta passata per le mani dell'altro portiere protagonista del racconto, Vincenzo Visentin, non poteva restare solo "opera scritta" ...
Così il "mio" Roberto, con l'aiuto del figlio di Vincenzo, Luca (che del Teatro ha fatto una passione di vita)  iniziò a valutare l'ipotesi di farne un'opera teatrale.
Nei primi giorni di questa primavera 2017 ho avuto l'onore di poter leggere il copione di questo progetto che muoveva, in quei giorni lì, i suoi primi passi.
La sera dello scorso 28 novembre, presso il Cine-Teatro dell'Oratorio Sant'Angelo di Lentate sul Seveso, gremito in ogni ordine di posto,  si è tenuta la prima rappresentazione de LA LEGGENDA DEL SANT'ANGELO BERNABEU - UNA STORIA DI CALCIO ROMANTICO, AMICIZIA E MUSICA.
Sì, perchè non è solo un fatto di amicizia & calcio, ma anche di musica: e che musica !!!
La musica degli anni ottanta e giù di lì.
E così, tra il racconto narrato da Luca, che interpreta ora la parte di Roberto, ora la parte del padre Vincenzo, scorrono le note splendide suonate dal gruppo THE OIL BAND. 
Dalle musiche di quel tempo,  dagli 883, a Ligabue, dai Survivor ai Pooh, passando per i Queen e molti altri ancora le gesta narrate da Roberto nel suo racconto prendono forma ed entusiasmano il pubblico presente: la forza letteraria e il valore del testo prendono vita sul palco e affascinano il pubblico in maniera totale.
Il finale poi, dove Roberto e Vincenzo, ormai vecchietti seduti sulla panchina di una casa di riposo, danno vita a gag esilaranti è qualcosa di davvero unico. 
Una standing ovation finale ha celebrato nel migliore dei modi un grande spettacolo.
Esistono persone che, come Roberto, cullano un Sogno ma poi hanno la forza di farlo diventare realtà ed è questa una cosa che ammiro profondamente nel mio "collega" coi i guantoni.
Ha avuto il coraggio di affrontare una nuova avventura e lì, sul palco del teatro l'ho visto letteralmente volare un palmo sopra tutti noi, portato in volo dai suoi sogni.
Un Mito.


(La locandina dello Spettacolo)



(The Oil Band)


(Laura e Luca)


(Roberto & Vincenzo N. 1  sul campo de UL BALUNN)